Doppio Gioco II ATTO di Renato Giordano
(Toeplitz stanza all'interno della locanda)
Da Ponte Ci mancava anche questo! il calesse che s' rovesciato! Ma che senso ha far dello spirito, ingaggiare una gara con un'altra vettura. Su strade come queste, dissestate, con un fondo stradale orribile. Due pazzi incoscienti... e tu ad incitare. Ora sarai contenta.
Nancy Eh, quanto la fai lunga, che vuoi che sia una breve sosta. E domani, riparato il guasto, lasceremo Toeplitz. E via. Ci sta pensando il tuo amico a farci fare la riparazione del calesse in breve tempo.
Da Ponte Questo mi preoccupa ancor di pi. A proposito, vedi un p se riesci tu a strappargli la restituzione di quel famoso debito. A fargli cacare quei zecchini o almeno che ci assicuri il suo aiuto per avere un prestito da Waldstein.
(Ride) Non credo sappia resistere al fascino di una donna bella e giovane.
Nancy Non so se il caso. Puoi vedertela meglio tu.
Da Ponte Non ti conoscevo cos vergognosa. Sai fare ben altre cose Provaci.
Nancy Ci prover.
(Arriva Casanova. Da Ponte esce) Casanova Ii nostro spasso non gli piaciuto. Dio che carattere orrendo, Da Ponte. Come lo hai conosciuto?
(Le Duc, il servitore di Da Ponte cornincia a preparare l'acqua per il bagno di Nancy) E come andata questa storia del "matrirnonio"? Ne sono molto curioso. E lui non racconta nulla.
Nancy Lorenzo conobbe mio padre e lo convinse, non so come, a far da sensale per un mio buon matrimonio. Trov a questo scopo un ricco commerciante di Venezia, anche lui di nome Giacomo, Giacomo Cagliano. Poi mentre s'organizzava il matrimonio per corrispondenza, lui mi fece innamorare di s, e l'altro matrimonio anda monte, con grandi liti di famiglia. Insomma, diciamo che questo pi che un viaggio di nozze una fuga d'amore. Pi o meno la stessa cosa. No?
(Casanova annuisce) (Luce sul tavolo da gioco. Siamo alla fine della serata e da questo momento la narrazione tutta di seguito)
Da Ponte (Prendendo Nancy da parte) Hai capito?
Nancy Cosa ti salta in mente?
Da Ponte Quello che hai sentito. Tu mi ami vero? Anche io ti amo. Perci ti faccio questa richiesta. Abbiamo bisogno di quel denaro. M'hai sempre detto che avresti fatto tutto quello che volevo. Ora dimostramelo. Non succeder nulla, lo dico io. Vincer.
Nancy Ma sei diventato pazzo? Ti rendi conto di cosa dici? Sei ubriaco?
(Parlano ad alta voce e vengono ascoltati da tutti)
Da Ponte Allora?
Nancy Lasciami il braccio.
Da Ponte Mi tradisci cosi? Non te lo perdoner mai.
Nancy Ma ti rendi conto di cosa mi chiedi?
Da Ponte si.
(Silenzio di Nancy che guarda Casanova)
Da Ponte Bene. Io metto sul piatto Nancy. Se perdo sar tua fino al sorgere del sole.
Bondini D'accordo. Ci st.
Da Ponte Scopri le due carte. (Attimo di tensione)
Bondini Il banco ha vinto!
(Nancy esce rapidamente, Da Ponte va via dietro di lei)
Casanova Serata proficua, direi.
Bondini S. Vuoi del tabacco?
Casanova Qual ?
Bondini Rap.
Casanova Ottimo, dammene una presa.
Bondini Ti ringrazio per la collaborazione.
Casanova Lo avresti spellato ugualmente.
Bondn Devo darti la tua parte, per la partita truccata. Gli impegni d'affari vanno onorati.
Casanova Certo, e questo un affare come un altro.
Bondini Un affare come un altro. Peccato che la donna non si possa dividere, quella spetta solo a me.
Casanova Gi, spetta ad uno soltanto.
Bondini Sarebbe tutto perfetto se non fosse per quel tremendo mal di testa che non mi vuole lasciare. Stamani ho fatto anche un salasso, non so se te l'ho detto.
Casanova Mi pare.
Bondini In realt so qual il motivo. Ho le ghiandole inguinali gonfie e dure. Sono affetto da un regaluccio i cui sintomi sono quanto mai sgradevoli.
Casanova E chi t'ha contagiato, amico mio?
Bondin Una puttana, che avevo preso con me pensando fosse una brava ragazza. Quando mi sono visto in questo stato sono corso da lei che ancora dormiva, ho gettato via le coperte, le ho strappato di dosso un doppio asciugamano la cui vista m'ha fatto rivoltare lo stomaco, e poi ho esaminato quello che avrei dovuto guardare prima. E mi son trovato di fronte ad un ripugnante lazzaretto.
Casanova Che ingenuit!
Bondini Le ho detto guarda che mi hai fatto! Mi hai rubato il mio unico bene, la salute! Mi vergogno per la mia stupidit!
Casanova Cure e abluzioni ti rimetteranno in sesto. Anzi guarda, prendi un sorso di questo medicamento la sera, ti toglier presto l'infezione.
(Gl d una boccetta) Bondini Solo Giacomo Casanova pu portarsi sempre dietro i medicamenti per le malattie di Venere. (Ride)
Casanova ormai un "portafortuna", niente di pi!
Bondini Che strano incontrarci qui, stasera, noi tre. Ci hai mai pensato che io sono l'unico oltre a voi due a sapere tutta la verit sul Don Giovanni, che cosi bene non l'ha mai saputa neanche Mozart! E ti confesso che ogni tanto mi viene la voglia di raccontarla.
Casanova Quella voglia ogni tanto m' venuta anche a me Ora vai su, che t'aspetta il tuo premio, non vorrai farla attendere troppo no?
Bondini (Andando via) Di la verit, piaceva anche a te, vero? (Esce) (Casanova resta un poco solo. Tira i dadi, sorride)
Casanova Direi che ho vinto. Ancora qualche minuto e poi potr prendermi il mio premio.
(Entra Da Ponte) Da Ponte Amico, sono disperato. Non so bene cosa fare. Sono confuso. Sento che in questo momento il mio Dio muove tutte le mie potenze, ed io non sono che una specie di macchina che segue tutti gli impulsi che gli arrivano. Non riesco a vedere intorno a me, ma anche alla cieca cercher di fare come un uomo che cade nell'acqua e che con le mani e coi piedi fa quello che pu per non affogare e trovare la riva. Se io dovessi agire si potrebbe dire che rischio molto per molto...
(La sua disperazione suona falsa e letteraria) Casanova Come sei falso! T'ho sempre detto che sei un pessimo poeta. E adesso a cosa vuoi arrivare?
Da Ponte Eccolo l, ancora il grande Casanova. Ma grande di che? Dove? Come ti permetti di parlarmi cos, giudicarmi, disprezzarmi!?
Casanova Perch sei degno di disprezzo.
Da Ponte Disprezzo, disprezzo perch la mia donna sta andando a letto con un altro? E la ruota della fortuna che ancora una volta m'ha voltato le spalle! Senti, io passer alla storia, tu con tutta quella boria invece no! S ricorderanno di Da Ponte. Invece tu non hai costruito nulla. Un bel castello di sabbia! Ti ho gi battuto, se vuoi saperlo. Di te non rester nulla!
(Pausa) Le tue avventure! Riesci solo a venderti bene. Travisando sempre la realt. Mi meraviglio solo che ancora tu non mi abbia coinvolto in una delle tue mirabolanti favole.
Casanova (Lo guarda a lungo in silenzio) Voglio giocare con te. Facciamo un banco di Faraone.
Da Ponte Non ne ho proprio voglia.
Casanova Hai paura di perdere.
Da Ponte Con te mai, anche nella serata pi sfortunata.
Casanova E se mi gioco il mio anello contro il tuo?
Da Ponte Bello, ma il tuo vale sicuramente pi del mio.
Casanova Gi, il tuo varr duemila zecchini, il mio mille di pi...
Da Ponte E cosa c' dietro, quale altro doppio gioco?
Casanova Niente, tu tieni il banco, per facciamo un taglio ciascuno.
Da Ponte No, io se faccio il banco non punto, la regola.
Casanova Va bene, per questa volta pretendo che il gioco tra d noi sia pari. 1 doppioni non varranno e cosi pure le ultime due carte.
Da Ponte (Ride) ... E no, cos sarai tu ad avere un vantaggio.
Casanova No, Maestro Da Ponte, se me lo provi metto sul tavolo anche 380 zecchini.
Da Ponte Allora ce l'hai il denaro da restituirmi.
Casanova No, da restituirti, no, da giocare, si.
Da Ponte Mi stai sfidando.
Casanova Sto giocando, sto solo giocando...
Da Ponte Non voglio darti vantaggi.
Casanova Se me lo provi che un vantaggio ti d i 380 zecchini. Se no, scommetto che, nonostante i doppioni e le due ultime carte, il banco ancora in vantaggio.
Da Ponte Fametichi.
Casanova Te lo prover in modo incontrovertibile e mi atterr al parere di questo ragazzo.
Da Ponte Allora, dai.
Casanova I vantaggi di chi fa il banco sono due. L'uno, il pi piccolo, consiste nel fatto che chi ha le carte in mano non deve badare ad altro che non a fare mai un taglio falso, cosa che non turba certo la pace e la tranquillit della ragione, mentre chi punta perde la testa lambiccandosi il cervello per individuare le carte che abbiano maggiore probabilit di uscire, sia al pari che al dispari.
Da Ponte E quale il secondo vantaggio?
Casanova E quello del tempo. Chi tiene il banco tira la sua carta almeno un secondo prima di quella che va al puntatore. La fortuna del banchiere, dunque, pronta a scattare prima di quella del suo avversario.
(Silenzio. Le Duc, il ragazzo, batte le mani convinto da Casanova) Da Ponte (Dopo una pausa, mandando via con un gesto nervoso Le Duc) Per stabilire una vera parit in un gioco d'azzardo bisognerebbe che i due giocatori fossero pari in tutto, e ci quasi impossibile! Sei il solito buffone. Dammi le carte.
Casanova Bene, come vuoi tu. Allora vogliamo parlare del Don Giovanni?
Da Ponte Lo sapevo che prima o poi ci saresti arrivato.
Casanova D'altronde, il tuo miglior libretto casualmente non l'hai scritto tu.
Da Ponte E chi poteva pensare che si trattava di un'opera cosi importante? Quando ti propongono un lavoro non puoi rifiutare perch ne hai gi un altro! il nostro un mestiere cosi alla bala degli eventi! Non sai quanto pu durare un momento d'oro. In quel periodo avevo accettato la proposta di Mozart, con cui avevo gi fatto "Le Nozze di Figaro" e "Cosi fari tutte", e gli avevo detto di si, anche se le prospettive di guadagno erano minime. E lui oltretutto era caduto in disgrazia. Ma mi piaceva, quel pazzo compagno di orge e di bevute. Poi giungono le proposte di Salieri e di Martini. Musicisti importanti, repliche assicurate a Vienna. Guadagno sicuro. Protezione. E poi io so scrivere su commissione qualunque cosa.
Casanova Quasi.
Da Ponte Qualunque cosa. Solo che dopo un giorno dedicato a mitologie pompose, metafore mitiche e via di questo passo, la notte ero stanco, ubriaco, desideroso di stendermi sopra quella ragazzina che mi stava aspettando, dormendo accanto a me. Per un po' il pensare che stava l in attesa era uno stimolo a scrivere pi in fretta, ma solo per un po'... Non ho mai saputo resistere al desiderio di tirar su una gonna...
Casanova Non era solo quello.
Da Ponte No, non solo... la stanchezza... duro dormire solo tre ore a notte. La poverina per risvegliarmi aveva il permesso di farmi tutto scuotermi, farmi inghiottire con la forza del caff, infilarmi in una vasca d'acqua fredda...
Casanova Tu sai cosa voglio che tu dica, almeno sii sincero.
Da Ponte E va bene... Quella sera che ti avevo portato con me in quell'osteria perch dovevo parlare con Wolfgang, io non lo capivo, non riuscivo a capirlo. Ma cosa voleva? Perch non gli stava bene il mio lavoro? S'era parlato del libretto di Bertati, del "Don Giovanni, di Molire. Io quello stavo facendo. Una rielaborazione dei testi preesistenti su Don Giovanni. E lui manca il tragico, manca il tragico. Ma se deve essere comico, grottesco, come pu essere tragico? "Voglio unire l'opera buffa alla tragedia. La mia vita in questo momento entrambe! Il commendatore la morte, mio padre la morte. il sesso, il desiderio, sono la vita, ma tutto sta precipitando. lo sto morendo. Leporello una vera anima nera, il doppio di Don Giovanni, pur essendo comico". Non capivo, non capivo. Ed ero stanco, ubriaco.
Casanova Io invece stavo l, seduto, in silenzio, ad ascoltare. Attentamente. Certo che capivo. L'avevo provata tante di quelle volte nella mia vita quella sensazione. L'allegria, la burla. L'amore che si trasforma di colpo in un inferno. L'attimo fuggente La mia vita di libertino finita ad espiare nell'inferno di Dux le sue colpe. Ma con grandezza tragica - almeno cosi mi pareva - pur nel ricordo di tante allegre commedie. E poi lo spettro della morte!
Da Ponte E di questo s'era reso conto anche lui, Mozart. Parlava a me, ma guardava te, ed io ad annuire nei fumi dell'alcool. occupato ad infilare una mano tra le gambe di una cantante ubriaca seduta vicino a me. Poi la sera venivi da me, prendevi le scene da correggere e me le riportavi, modificate. A Mozart andava bene, tutto a posto; ed io lavoravo alacremente alle opere pi importanti, lasciando anche del tempo al divertimento. La colpa tutta delle donne. Quella ragazzina mi faceva impazzire quando mi infilava nei pantaloni quella piccola mano e mi carezzava. E il Don Giovanni era interessante ma... (Ride) E poi che vuol dire "interessante"?
Casanova Che non valeva l'Assur di Salieri!
Da Ponte infatti! Salieri mi mand a dire che dovevo tornare immediatamente a Vienna per terminare la sua opera. Ed io sono partito dopo aver detto a Wolfi che tu avresti potuto fare per me le ultime eventuali correzioni prima del debutto. Tutto a posto. Tu sei stato anche regolarmente retribuito da Bondini e Guardasson.
Casanova Pi o meno.
Da Ponte Ho saputo poi del successo. Ma insomma, a Praga sono di bocca buona, mi son detto. Poi, quando l'ho visto nelle sole cinque repliche di Vienna, sono rimasto sconvolto. Ho capito cosa voleva Mozart. Era tutto cos ... Quell'opera era unica. Non avrei mai potuto assecondare fino in fondo la grandezza di quell'uomo. lo sono sempre stato un Leporello. E tu mi avevi dipinto in quel personaggio. Ma questo, per, nessuno lo sapr mai. E impossibile. Non ci sono le prove. E poi, ora, morto quel grande genio, chi si ricorder pi di lu? E morto da un anno soltanto e gi non ne parla pi nessuno.
Casanova Non ne sarei cos sicuro.
Da Ponte Dimmi un po', invece tu glielo avevi detto, vero? Qualcosa successo. Perch ad una mia seguente proposta di una nuova opera che doveva riunire il tragico ed il comico come diceva lui, neanche mi ha risposto. Cosa hai combinato?
Casanova Dopo la prima ci siamo rivisti. Avevo fatto, negli ultimi giorni, alcune piccole correzioni, cose da nulla. Poi lo spettacolo... da brividi. E di seguito due ragazze molto graziose; erano delle italiane, di Padova, il meglio per riscaldarsi in una notte fredda, insieme ad ostriche, prosciutto ed una gran quantit di vino. Io non avevo voglia di fare il matto ma Mozart voleva divertirsi e far baccano. Le ragazze facevano le ritrose, lui le pigliava in giro ed io lo spalleggiavo dicendogli nel frattempo tutto quello che mi veniva in mente che avrei fatto finire il tutto con la morte di Don Giovanni, per esempio. E gli dissi che la nona scena del secondo atto cos non andava, bisognava ristrutturarla, riscriverla.
Da Ponte Riscriverla? Il sestetto?! La scoperta dell'inganno. Quando s'accorgono che Leporello s' spacciato per Don Giovanni. Cosha che non va?
Casanova "Perdon perdono, signori miei quello io non sono".
Da Ponte E poi "Mille torbidi pensieri mi s'aggiran per la testa se mi salvo in tal tempesta un prodigio in verit".
Casanova Si, cos finisce la scena ottava, e fin l tutto bene. E la scena nona che va cambiata.
Da Ponte Da quando?
Casanova Mi disse cosi anche Mozart. Dalla uscita di Donna Anna con lei scompare il tragico, finch c' lei non pu accadere nulla.
Da Ponte Perch? Io devo musicare un sestetto!
Casanova Bisogna intervenire quando il sestetto quintetto Donna Anna, altera, austera, esce seguita dai suoi servi, senza Don Ottavio che resta con tutti gli altri per dare a Leporello la lezione che merita.
Da Ponte Ma le necessit musicali... Lei un personaggio tragico, mosso insieme dall'amore e dalla vendetta. Lei sente che scoperto l'inganno la vicenda corre verso una situazione da opera comica. A lei Leporello non interessa. Lei vuole solo la morte di Don Giovanni, deve uscire. Quando ho capito questo, ho pensato che la conclusione andava modificata. Prima decido che vanno ridotti al silenzio gli altri personaggi. Termina "lallegro assai", via i corni, via i fagotti, i flauti, gli archi. Leporello torna a chiedere piet per parlare, divertire e fuggire in pochi minuti. Tu cosa avresti detto?
Da Ponte Io, che c'entro io?
Casanova Ma si, avresti detto La colpa tutta quanta di quel fernineo sesso che l'anima gl'incanta e gl'incatena il cor. O sesso seduttor! Sorgente di dolor!
Da Ponte Le donne, gi! Proprio cos.
Casanova E infine, da buon vigliacco Merita vostro sdegno il solo Don Giovanni ite a punir l'indegno lasciatemi scappar.
Da Ponte E Mozart?
Casanova Ascoltava in silenzio. Dopo lo stravizio. Le ragazze alla fine c'erano state, le avevamo spogliate nude ed avevamo fatto loro, scambiandocele spesso, ci che l'istinto brutale suggerisce in situazioni simili. Ed io parlavo ancora dell'opera ... poi mi sono pentito subito. Perch affidare l'azione interamente al servo? Perch escludere improvvisamente senza ragione i personaggi che poco prima avevano giurato vendetta? Mozart dice
Da Ponte ... La soluzione deve essere brillantemente comica.
Casanova Proprio cos. Niente pi dubbi. Tutti devono parlare o inveire contro Leporello.
Da Ponte Scomparso il tragico, via libera alla vera comicit. Quello che voleva Mozart.
Casanova Si, Leporello doveva far ridere e ribattere alle battute degli altri con le sue, divertenti e assurde.
Da Ponte Lasciato da solo...
Casanova Incerto Confuso Scoperto Deluso difendermi non so perdon vi chieder. E tutti "Terdonarti non si pu". E poi via con gli improperi. Zerlina "Ti vo' mangiar le viscere" Masetto "V divorarti l'anima" Ottavio "Appeso ad un patibolo" Elvira "Devi esalar lo spirito" Ma lui non si spaventa. Non ha pi paura. E fuori dal buio della notte. Sa di essere salvo e scompare. Quasi ballando, lasciando gli altri di stucco, ripetendo Solo da voi dipende il mio fatal destino da voi la grazia attende il palpitante cor.
Da Ponte (Dopo un attimo di silenzio) Stupendo. Giusto. Ammetto di essere senza parole. (Poi curioso) E com' che questa variante non stata inserita nell'edi zione di Vienna?
Casanova Dopo avermi guardato a lungo Wolfgang mi ha ridato i due fogli con le varianti dicendo "Conserval tu, pi giusto che sia cos. lo non posso cambiare pi niente"... Tranne il finale, ho detto io. "Tranne il finale, certo, ha risposto lui, tutto deve terminare con la morte". Nel frattempo il nostro umore s'era incupito come accade sempre quando lo stravizio risulta eccessivo, inutile e volgare, e lascia il cuore triste. E dopo aver dato otto scudi alle ragazze, nel salutarmi disse "S, tutto deve terminare con la morte. Ma quei fogli non li distruggere". Io li conservo ancora.
Da Ponte E per far che?
Casanova Non so.
Da Ponte Quanto ti diede Bondini per il lavoro di "correzione"?
Casanova Due ducati.
Da Ponte (Ride) Cos poco?
Casanova Gi. Proprio cos. (Ride) (Rientra Nancy) Nancy Sono stanca di aspettare quel signore. Quando si degner di venire da me?
Da Ponte Come, non venuto? (Sorride) Avesse cambiato idea! Forse la mia buona stella non mi ha abbandonato. Vado da lui a vedere. Ti lascio in buona compagnia.
(Lorenzo esce, Casanova e Nancy restano un po' in Silenzio) Casanova Io ho un Genio Buono ed uno Cattivo. Mentre venivamo qui in carrozza ti guardavo, e mi pareva di essere l'arbitro del tuo destino. E mi chiedevo a metterla sulla mia strada stato il mio Genio Buono o quello Cattivo? Ma in fondo nella mia et era gi insita la risposta, quella pi ovvia.
Nancy Non vi sottovalutate!
Casanova Il mio impegno principale nella vita stato quello di coltivare i piaceri dei sensi. Non ne ho avuto altro pi importante. Oggi vedo irriminente la mia fine e quando ci penso me ne rattristo perch amo la vita.
Nancy Io direi che siete un vero porco.
Casanova Grazie per il complimento. Mi dispiace constatare che sono diventato buono solo perch non posso pi essere malvagio.
Nancy Vi disprezzo.
(Nancy ha in mano una Bibbia che Casanova le prende) Casanova Leggo spesso la Bibbia, perch la trovo licenziosa " ... Essa and a cercare uomini che avessero un membro come quello di un asino, e scaricassero come cavalli ... ". Carino, vero? Qui invece racconta di Dio che ordina a Osea di prendere con s una puttana, sposarla, e farci dei bambini. Questo potrebbe interessarti.
Nancy Cosa vuole dire?
Casanova Niente. Niente che debba venire a sapere il nostro Lorenzo. Signorina Nancy Grahl.
Nancy Quelle sono parole troppo forti.
Casanova Certo, per noi sappiamo che un tale signor Grahl non proprio un padre ma...
Nancy (Toglie dalle mani di Casanova il libro e gira alcune pagine) "Abbiamo una sorellina che non ha seno ancora. Che faremo di nostra sorella allorch si tratter di lei? Se fosse un muro le costruiremmo i merli d'argento, se una porta le formeremmo un tavolato di cedro. Se una donna... " (Si guardano)
Casanova ... Una donna, dopo, va aiutata a sistemarsi! Si diventa buoni perch non ha senso fare altrimenti.
Nancy Non un buon segno... comunque, grazie! Allora conto sulla sua discreta amicizia.
(Rientra Da Ponte) Da Ponte Cristo, volete saperlo? E morto. E Proprio morto. S'era tolto l'abito, era in camicia, ma riverso in terra. Credo si sia suicidato, con una boccetta di veleno che era l, accanto a lui. L'oste che era con me lo testimonier! La mia fortuna non m'ha abbandonato ad onta dei Cattivi amici che si divertono a maltrattarla.
Casanova Proprio cos.
(Da ora il dialogo lo riconosciamo essere quello dell'inizio della commedia) Da Ponte E tu cosa hai intenzione di fare?
Casanova Niente.
Da Ponte E riguardo a lui?
(Nancy intanto uscita)
Casanova Di disgrazie ne capitano tante... una pi una meno non cambia nulla.
Da Ponte Allora lo parto.
Casanova Sto scrivendo una storia della mia vita.
Da Ponte (Preoccupato) E cosa ci racconti?
Casanova Tutto. E di tutto la verit.
Da Ponte La verit? Se dovessi scrivere delle memorie io non racconterei certo la verit. Mai! Ma solo quello che mi farebbe comodo raccontare.
Casanova Non ne dubito. Ma io scrivo per me. solo per me.
Da Ponte Maledetto sia il gioco, Bondini, il Don Giovanni... vorrei che tutta questa notte non vi fosse mai stata.
Casanova (Ironico) Ieri sera non la pensavi allo stesso modo...
(Sino a questo punto il dialogo stato la ) ripetizione di quello dell'inizio prima cbe cominciasse il lungo flashback incrociato)
Da Ponte E cosa scriverai su certi episodi?
Casanova Niente... l'aria di questo paese mi fa lo stesso effetto dell'acqua del Lete. Mi fermer prima, mi fermer molti anni prima, al mio rientro a Venezia.
Da Ponte Ah! (Tira un respiro di sollievo) (Rientra Nancy gi col mantello)
Casanova Siete in partenza, potete prepararvi, cara Nancy. Ho sistemato tutto il calesse rotto stato venduto. Tutto pronto per la vostra partenza per Dresda.
Nancy Sono molto felice di avervi incontrato. E mi sembra di conoscervi da sempre. Invece sono passati pochissimi giorni dal nostro primo incontro in quel paesino dal nome impossibile. Resterete per sempre nel mio cuore. Ancora grazie. (Va via)
Casanova (A Da Ponte) Devi darmi due ducati per la mia sensala, penso di meritarli.
Da Ponte Cosa?
Casanova Dammi due ducati, per il mio lavoro.
Da Ponte Cosi poco?
Casanova Gi. Proprio cos.
(Da Ponte prende la borsa cbe tornata quasi per magia a conteneregli ottocento zecchini, ne tira fuori due e li d a Casanova. I volti sono duri, poi Da Ponte si volta ed esce)
Casanova (E rimasto solo, tra s e s) C'era una volta nell'antica Grecia una principessa che si chiamava Persefone. Un giorno l'and a trovare un vecchio cavaliere, le regal una melograna e se la port via.
(Alle spalle di Casanova entrata in silenzio Maton, la ragazza di Oberleutensdorf)
Maton Poi la madre di Persefone pianse tanto che il vecchio e cattivo Dio delle tenebre si commosse e le restitu la bella figlia.
Casanova (Si volta) Ah, sei tu. E una bella favola, vero?
Maton S.
(Appoggia in terra il suo sacco cbe dalle dimensioni contiene ben poco) Sai, non sono mai stata in quei posti che ti ho detto di aver visto. Una volta ho guardato un libro che parlava di Praga, Dresda, ed altri posti, ecco tutto. Sono solo andata un po' a Nord, e mi sono fermata ad Olmitz.
Casanova So dove Olmitz.
Maton Meraviglioso.
Casanova Cosa c' di meraviglioso se so dov' Olmitz?
Maton E meraviglioso quando la gente sa di che cosa si sta parlando. Ad Olmitz mi sono innamorata di un sottotenente di guarnigione a Breslavia. Ma dopo un po' non era pi amore.
Casanova Che cos'era?
Maton Un disastro. Posso restare a dormire qui?
Casanova S Io per sto su ancora un poco.
Maton Grazie. Non c' niente come la disperazione della strada.
Casanova Non so se mi riuscir mai pi di donnire. Da un po' di tempo ho il terrore di restare sveglio per sempre.
(Si siede sul letto) Maton Mi distendo in terra?
Casanova No, vieni qui vicino a me, c' posto.
Maton Vuoi fare all'amore prima che mi addormenti?
Casanova No.
Maton Benissimo. Non Che non mi va di fare all'amore, solo che ho molto sonno. Buonanotte.
(Casanova non risponde. Poi si distendono sul letto, dandosi le spalle) Sipario Gennaio, 1991
le varianti di Casanova
al libretto del Don Giovanni di Mozat sono consultabili nel1'arcbivio di
Dux (oggi Ducbov) nella Repubblica Ceca. |